Il piccolo mietitore




Legge... (la nonna ammira): ecco il campetto
bianco di grano nero in lunghe righe: (1)
esso tutt'occhi, con il suo falcetto (2)
a una a una miete quelle spighe;

miete, e le spighe restano pur quelle: (3)
miete e lega coi denti (4) le mannelle; (5)

e le mannelle di tra i denti suoi
parlano... come noi, meglio di noi. (6)


1) Il foglio bianco con le righe nere delle parole.
2) La lingua che pronuncia le parole.
3) Leggendo, le righe non si cancellano.
4) Pronuncia chiaramente.
5) Le mannelle sono un piccolo fascio di spighe; qui stanno a significare frasi formate da più parole.
6) Pronunciate dal bambino, le parole scrutano nella realtà più profondamente che nei discorsi degli adulti.

Nota di Lunaria: questo concetto, la "supremazia" dell'infanzia, o dell'adulto-bambino, nei confronti dell'età adulta si lega chiaramente al "Fanciullino" pascoliano, ma anche al concetto di Gesù, secondo il quale, per entrare nel regno dei cieli, bisogna essere come dei bambini.