Il nido



è un altro momento autunnale che prendo rilievo da pochi particolari: un nido vuoto, una piuma su un ramo scheletrito, il gemito del vento. Come l'esultanza della primavera s'è mutata nella tristezza dell'autunno, così le speranze e i sogni dell'uomo sono destinati a sfiorire, anche se non potremo mai rinunciare completamente ad essi.

Dal selvaggio (1) rosaio scheletrito
penzola un nido. Come, a primavera,
ne prorompeva empiendo la riviera (2)
il cinguettìo del garrulo convito! (3)

Or v'è sola una piuma, che all'invito (4)
del vento esita, palpita leggiera;
qual sogno antico in anima severa,
fuggente sempre e non ancor fuggito: (5)

e già l'occhio (6) dal cielo ora si toglie;
dal cielo dove un ultimo concento (7)
salì raggiando (8) e dileguò nell'aria;

e si figge alla terra, in cui le foglie
putride stanno, mentre a onde il vento
piange nella campagna solitaria.


1) Selvatico, non di giardino.
2) La riva del fiume.  
3) Il banchetto degli uccellini.
4) Al soffio.
5) Che sfiorisce rapidamente ma al quale non vi vorrebbe rinunciare.
6) Del Poeta che guarda la scena.
7) L'ultimo canto degli uccelli prima di emigrare.
8) Irradiandosi.