Il ponte



L'acqua che scorre sotto un ponte, mentre sorge la luna, lo indirizza al consueto simbolismo: la vita è come un fiume che da una sorgente ignota scorre verso una fine altrettanto ignota, e nel mormorio dell'acqua contro il ponte c'è come un pianto per l'oscurità del nostro destino.

La glauca (1) luna lista (2) l'orizzonte
e scopre i campi nella notte occulti
e il fiume errante. In suono di singulti
l'onda si rompe al solitario ponte.

Dove il mar, che lo chiama? e dove il fonte, (3)
ch'esita (4) mormorando tra i virgulti?
Il fiume (5) va con lucidi sussulti
al mare ignoto dall'ignoto monte. (6)

Spunta la luna: a lei sorgono intenti
gli alti cipressi dalla spiaggia triste,
muovendo (7) insieme come un pio sussurro.

Sostano, biancheggiando, le fluenti
nubi, a lei volte, che salìan non viste ( 8 )
le infinite scalèe del tempio azzurro. (9)


1) Celeste, tendente al verde.
2) Rileva i contorni dell'orizzonte.
3) La sorgente.
4) Sgorga lentamente, a intervalli, come se esitasse.
5) Qui è il corso dell'esistenza.
6) La foce è la morte e il monte con la sorgente diventa l'immagine della vita che nasce: morte e vita sono avvolte ugualmente dall'"ignoto".
7) Per il vento che li agita.
8) Perchè prima della Luna l'oscurità era più fonda.
9) Del cielo.