Al fuoco
Un vecchio che dorme accanto al fuoco e un ceppo che brucia nel focolare fanno un identico sogno, quello di tornare in un mondo di giovinezza, che per l'uno è rappresentato da un nugolo di bimbi, per l'altro dai fiori che l'adornavano quand'era parte di un albero. Ma il sogno si interrompe bruscamente e il ceppo continua a bruciare in un suo destino di morte, mentre il vecchio trova al suo risveglio un'amara solitudine.
Dorme il vecchio avanti i ciocchi.
Sogna un nuvolo di bimbi,
che cinguetta. Il cepo al foco
russa roco.(1)
Dorme anch'esso. A tutti i nocchi (2)
sogna grappoli e corimbi. (3)
Rosei pendono nell'aria solitaria.
Bianchi i bimbi tra il fogliame
su su, a quel roseo sorriso (4)
vanno. Il ceppo occhi di brace (5)
apre, e tace.
Ecco pendulo lo sciame (6)
dal grande albero improvviso,
su su. Il vecchio nel cor teme,
guarda e geme. (7)
Ogni bimbo al suo fiore alza
la mano e... scivola e va.
Sbarra il ceppo la pupilla:
crocchia e brilla. ( 8 )
E il vegliardo, al crocchiar, balza
nella rotta oscurità.
Gira lento gli occhi. Solo!
solo! solo!
1) è lo sfrigolio del legno che brucia, ma nel verbo è già l'immagine del verso successivo.
2) Nodosità degli alberi.
3) Insieme di piccoli fiori deposti come una specie di grappolo.
4) Lo splendore rosato dei fiori.
5) Riferimento dantesco: "Caron Dimonio, con occhi di bragia" (Inf. III, 109)
6) Di bambini che saliti sull'albero si protendono ai rami per coglierne i fiori.
7) Che i bimbi cadan dall'albero.
8) Scricchiola forte e manda fiamma.