Nel parco






Certo il signore, e la chiomata moglie, (1)
partì pe' campi, ché già il tordo zirla: (2)
muto, tra un'ampia musica di foglie
(dolce sentirla

d'autunno, a tarda notte, se il libeccio (3)
soffia con lunghi fremiti sonori),
muto è il palazzo. S'ode un cicaleccio (4)
di tra gli allori;

un cicaleccio donde acuti appelli
s'alzano come strilli di piviere (5) :
il gatto è fuori (6) : ruzzano i monelli
del giardiniere.

Torvo, aggrondato, il candido palazzo
formicolare a' piedi suoi li mira;
e sì n'echeggia (7) un cupo, a quel rombazzo,
battito d'ira;

ma non s'adira il giovinetto alloro,
il leccio, il pioppo tremulo ed il lento
salice: a prova (8) corrono con loro;
cantano al vento.


1) L'avvocato Mario Racah che aveva affittato al Pascoli la casa di Livorno. La Signore è chiomata, ovvero dai capelli folti, a imitazione degli epiteti omerici.
2) Il verso del tordo.
3) Vento di sud-est.
4) Il cinguettio degli uccelli.
5) Piccolo uccello di palude.
6) Il padrone di casa manca e i bambini possono giocare tranquillamente nel parco.
7) Al chiasso dei bambini (rombazzo) risponde un'eco cupa nel palazzo vuoto come un iroso brontolio.
8) Quasi a gara con i ragazzi.