Piano e monte





Al crepuscolo i monti si oscurano e la vita si anima nelle case del paese, al fondo della valle. La consueta ambivalenza di vita e morte, nel contrasto fra la quiete operosa del paese e la solitudine dei monti, dove il grido della civetta diventa come un presagio di dolore: l'unico rifugio è ancora il nido famigliare.

Il disco, grandissimo, pende (1)
rossastro in un latte d'opale: (2)
e intaglia (3) le case ed accende
i lecci nel nero viale;

che fumano, come foreste,
di polvere gialla e vermiglia: (4)
s'annuvola in rosa e celeste (5)
quel botro color di conchiglia. (6)

Qua lampi di vetri, (7) qua lente
cantate, qua grida confuse:
là placido il muto oriente (8)
nell'ombra dei monti si schiuse.

Si vedono opache le vette,
è pace e silenzio tra i monti:
un breve squittir di civette,
un murmure lungo di fonti:

via via con fragore interrotto (9)
si serra la casa tranquilla:
è chiusa: nel bianco salotto
la tacita lampada brilla.


1) è il Sole.
2) Tra la nebbia lattiginosa e iridiscente.
3) Fa risaltare.
4) Per la nebbia che s'alza da terra, dorata dal Sole.
5) Si riempie di nuvole tinte dei colori del tramonto.
6) Precipizio. (La volta del cielo è come un precipizio rovesciato)
7) Per il sole che vi si riflette.
8) Perchè vi si è spento anche l'ultimo chiarore del sole.
9) Delle porte e delle finestre che si chiudono.