Viole d'inverno









Come per il sotterraneo calore di una fonte termale spuntano le viole tra il gelo invernale, così la fantasia del poeta conserva un segreto calore tra i dolori e gli odi della vita.

- D'onde,(1) o vecchina, queste violette
serene come un lontanar di monti
nel puro occaso?(2) Poi che il gelo ha strette (3)
tutte le fonti;

il gelo brucia dalle stelle, (4) o nonna,
ogni foglia, ogni radica, ogni zolla -
- Tiepida, sappi, lungo la Corsonna (5)
geme una polla. (6)

Là noi sciacquiamo il candido bucato
nell'onda calda in mezzo a nevi e brine;
e il poggio è pieno di viole, e il prato
di pratelline (7) -

Ah!... ma, poeta, non ancor (8) nel pio
tuo cuore è l'onda (9) che discioglie il gelo?
non è la polla, calda nell'oblio
freddo del cielo? (10)

Ché sempre, se ti agghiaccia la sventura,
se l'odio altrui ti spoglia e ti desola,
spunta, al tepor dell'anima tua pura,
qualche viola. (11)


1) Di dove porti?
2) Le viole hanno il colore dei monti che al tramonto sfumano lontano nel cielo limpido.
3) Ha gelato.
4) L'avvicendarsi delle stagioni era riferito, in campagna, al muoversi delle costellazioni; per questo il gelo invernale sembra provenire dalle stelle.
5) Un torrentello tra Castelvecchio e Barga.
6) Sgorga una sorgente termale.
7) Margheritine dei campi.
8) Anche.
9) L'impulso vitale della fantasia e dell'ispirazione.
10) Tra l'indifferenza gelida del mondo.
11) La fantasia, l'ispirazione.