I due cugini






I


Si amavano i bimbi cugini.
Pareva, un incontro di loro,
l'incontro di due lucherini: (1)

volavano. Nell'abbracciarsi
i tòcchi (2) cadevano, e l'oro
mescevano i riccioli sparsi.

Poi, l'uno appassì, come rosa
che in boccio appassisce nell'orto;
ma l'altra la piccola sposa

rimase del piccolo morto. (3)


II


Tu, piccola sposa, crescesti:
man mano intrecciavi i capelli, (4)
man mano allungavi le vesti.

Crescevi sott'occhi che negano
ancora (5); ed i petali snelli (6)
cadevano: il fiore già lega.(7)

Ma l'altro non crebbe. Dal mite
suo cuore, ora, senza perchè,
fioriscono le margherite

e i non ti scordare di me. (8)



III


Ma tu... ma tu l'ami. Lo vedi,
lo chiami. La senti da lunge
la fretta dei taciti piedi...(9)

Tu l'ami, egli t'ama tuttora;
ma egli col capo non giunge (10)
al seno tuo nuovo, che ignora. (11)

Egli esita: avanti la pura
tua fronte ricinta d'un nimbo, (12)
piangendo l'antica sventura (13)

tentenna il suo capo di bimbo.



1) Il paragone deriva da un passo dell'"Ornitologia Toscana" del Savi che descrive i costumi affettuosi degli uccellini chiamati lucherini.
2) I berretti.
3) L'amore giovanile continua dopo la morte.
4) Da bimbi li portavano sciolti.
5) Davanti agli occhi dei genitori che non vorrebbero vedere i figli crescere tanto in fretta.
6) I riccioli dell'adolescenza.
7) Sta per trasformarsi in frutto e quindi i petali cadono (la bimba sta crescendo).
8) Sulla tomba.
9) Come se ancora il bambino le corresse incontro.
10) Perchè è rimasto bambino.
11) Quando il bimbo era vivo, la fanciulla non era ancora sviluppata.
12) Di molti riccioli.
13) La morte.