Stoppia
Dov'è, campo, il brusìo della maretta (1)
quando rabbrividivi (2) ai libeccioli? (3)
Ti resta qualche fior d'erba cornetta, (4)
i fiordalisi, i rosolacci soli. (5)
E nel silenzio del mattino azzurro
cercano in vano il solito sussurro;
mentre nell'aia, là, del contadino
trébbiano nel silenzio del mattino.
Dov'è, campo, il tuo mare ampio e tranquillo,
col tenue vel di reste (6), ai pleniluni?
Pei nudi solchi trilla trilla il grillo,
lucciole vanno per i solchi bruni.
E nella sera, con ansar di lampo, (7)
cercano il grano nel deserto campo;
mentre tuttora, là, dalla riviera (8)
romba il mulino nella dolce sera.
1) Il mare leggermente agitato, il cui fruscio è simile a quello del grano mosso dal vento. La metafora la si trova anche nel Poliziano.
2) Il grano mosso dal vento, sembra scosso da lunghi brividi.
3) Il Libeccio, vento di Sud-est, detto anche "Garbino".
4) Un'erba dalle foglie pennate e dai fiori gialli, raccolti in ombrello, detta anche coronilla.
5) Papaveri selvatici.
6) Gli steli delle spighe.
7) La luce intermittente delle lucciole sembra il breve scintillio dei lampi.
8) Fiume.