Anniversario






Il ricordo della madre fu sempre accorato e presente nel Pascoli che per 5 anni consecutivi, nel giorno del suo compleanno (il 31 dicembre) lo concretizzò in una serie di sonetti.

Sono più di trent'anni e di queste ore,
mamma, tu con dolor m'hai partorito;
ed il mio nuovo piccolo vagito
t'addolorava più del tuo cuore.

Poi tra il dolore sempre ed il timore,
o dolce madre, m'hai di te nutrito:
e quando fui del corpo tuo vestito,(1)
quand'ebbi nel mio cuor tutto il tuo cuore;

allor sei morta; e son vent'anni: un giorno!(2)
e già gli occhi materni io penso a vuoto;(3)
e il caro viso già mi si scolora,(4)

mamma, e più non ti so. Ma nel soggiorno
freddo de' morti, nel tuo sogno immoto,(5)
tu m'accarezzi i riccioli d'allora.



1) "Ebbi la vita dal tuo corpo"
2) Quei vent'anni sono passati veloci come un giorno.
3) Non li ricordo più esattamente.
4) Impallidisce, sbiadisce, nella memoria.
5) Nel ricordo dei figli.