Sera festiva





è il discorso di un bimbo colpito perchè la mamma non partecipa alla gioi di una vigilia festosa. Ma il giorno di festa è anche l'anniversario della morte del fratellino e la mamma è chiusa in quel ricordo che a poco a poco va delineandosi anche nel bambino. Alla fine di ogni strofa le onomatopee "din don dan" vogliono riprodurre lo scampanio di festa, ma finiscono per trapassare nei rintocchi di un lontano funerale.

O mamma, o mammina, hai stirato
la nuova camicia di lino?
Non c'era laggiù tra il bucato,(1)
sul bossolo (2) o sul biancospino.
Su gli occhi tu tieni le mani...
Perchè? Non lo sai che domani...?
din don dan, din don dan.

Si parlano i bianchi villaggi (3)
cantando in un lume di rosa (4):
dall'ombra de' monti selvaggi
si sente una romba (5) festosa.

Tu tieni a gli orecchi le mani...(6)
tu piangi; ed è festa domani...
din don dan, din don dan.

Tu pensi... Oh! ricordo: la pieve...(7)
quanti anni ora sono? una sera...
il bimbo era al freddo, di neve;
il bimbo era bianco, di cera:
allora sonò la campana
(perchè non pareva lontana?)(8)
din don dan, din don dan.

Sonavano a festa,(9) come ora,
per l'angiolo: il nuovo angioletto
nel cielo volava a quell'ora;
ma tu lo volevi al tuo petto,
con noi, nella piccola zana (10):
gridavi(11); e lassù la campana
din don dan, din don dan.(12)


1) Un tempo i panni lavati si stendevano sulle siepi per farli asciugari al sole.
2) Il bossolo è un arbusto sempreverde.
3) Le campane dei villaggi, suonando, sembrano intrecciare tra loro un colloquio.
4) La luce dell'ultimo sole, mentre l'ombra della sera già copre il fondovalle.
5) Il suono delle campane.
6) Perchè la madre non vuole sentire quel suono festoso che contrasta col suo dolore.
7) La chiesa parocchiale, dove è stato celebrato il funerale.
8) "Perchè quella campana da morto non suonava in un altro paese, e non nel nostro?" avrebbe infatti indicato che la morte avrebbe colpito qualcun'altro e non il fratellino.
9) Perchè un bimbo innocente saliva al cielo.
10) è la culla.
11) Per la disperazione.
12) Ecco che il risuonare della campane a festa, presente nelle prime strofe, nell'ultima diventa il rintocco delle campane a morto.