La civetta





La civetta che vola nella notte e desta gli uccelli nei nidi è l'immagine della morte che desta l'uomo dalle sue illusioni. La sua presenza è come un'ombra che si sovrappone alla vita, anche se il mondo addormentato nei suoi sogni sembra ignorarla. E come nel silenzio della notte la voce della civetta è l'unico segno di vita, così la morte è l'unica realtà che ci è dato conoscere.

Stavano neri al lume della luna
gli erti cipressi, guglie di basalto, (1)
quando tra l'ombre svolò (2) rapida una
ombra dall'alto:

orma sognata (3) d'un volar di piume,
orma d'un soffio molle di velluto,
che passò l'ombre e scivolò nel lume
pallido e muto; (4)

ed i cipressi sul deserto lido
stavano come un nero colonnato,
rigidi, ognuno con tra i rami un nido
addormentato.

E sopra tanta vita addormentata
dentro i cipressi, in mezzo la brughiera
sonare, ecco, una stridula risata
di fattucchiera: (5)

una minaccia stridula seguita,
forse, da brevi pigolii sommessi,
dal palpitar di tutta quella vita
dentro i cipressi.

Morte, che passi per il ciel profondo,
passi con ali molli come il fiato,
con gli occhi aperti sopra il triste mondo
addormentato;

Morte, lo squillo acuto del tuo riso
unico muove l'ombra che ci occulta (6)
silenziosa, e, desta all'improvviso
squillo, sussulta; (7)

e quando taci, e par che tutto dorma
nel cipresseto, trema ancora il nido
d'ogni vivente: ancor, nell'aria, l'orma
c'è del tuo grido.


1) Simili a cime rocciose.
2) Volò via da un cipresso.
3) Il volo quasi inavvertito, come in un sogno, che sposta appena un lieve soffio d'aria.
4) Della Luna.
5) Il verso della civetta è come una risata stridula, che sembra diventare una minaccia di morte.
6) Sconvolge le illusioni che ci nascondono la realtà.
7) Riferito a "Ombra".