Le monache di Sogliano





Le suore agostiniane di Sogliano sul Rubicone tenevano nel loro convento una specie di collegio, dove passarono molti anni anche le sorelle del Poeta, Ida e Maria.
Fu scritta a Sogliano col titolo "Ora pro nobis".


Dal profondo (1) geme l'organo
tra'l fumar de' cerei (2) lento:
c'è un brusio cupo di femmine
nella chiesa del convento:

un vegliardo austero mormora
dall'altar suoi brevi appelli:
dietro questi s'acciabbatano (3)
delle donne i ritornelli.

Ma di mezzo a un lungo gemito (4)
da invisibile cortina,(5)
s'alza a vol secura ed agile
una voce di bambina.

e dintorno a questa ronzano,
tutte a volo, unite e strette,
e la seguono e rincorrono,
voci d'altre giovinette.

Per noi prega, O santa Vergine,
per noi prega, O Madre pia;
per noi prega, esse ripetono,
o Maria! Maria! Maria!

Quali note! Par che tinnino
nell'infrangersi del cuore: (6)
paion umide di lagrime,
paion ebbre di dolore.

Oh! qual colpa macchiò l'anima
di codeste prigioniere?
qual dolor potè precorrervi
la fiorita del piacere? (7)

Queste bimbe, queste vergini
in che offesero Dio santo,
che perdòno ne sospirano
con sì lungo inno di pianto?

Manda l'organo i suoi gemiti
tra'l fumar de' cerei lento:
di lontane plaghe sembrano
cupe e fredde onde di vento...

Dalle plaghe inaccessibili
cupo e freddo al vento romba:
già sottentra ai lunghi gemiti
il silenzio della tomba.


1) Dalla parte più interna del convento.
2) "Cerei" è forma antica per "ceri".
3) Vengono detti in modo frettoloso e distratto.
4) Lamentose litanie.
5) Da un luogo nascosto (le ragazze avviate al monacato non potevano mostrarsi a nessuno)
6) Il canto sembra risuonare da un cuore che si spezzi per il dolore.
7) Precedono il fiorire (la fiorita) di quelle gioie che sono proprie dell'adolescenza.