Agonia di madre
Una madre sta morendo con lo strazio di lasciare il figlio solo, ma consolata dalla visione di un altro figlio ch'era morto, e che ora la viene a incontrare. Morte e vita trovano in questa poesia una specie di coesistenza, per cui la vita è sempre oscurata dall'ombra della morte e questa è consolata dall'idea della vita che si prolunga negli affetti famigliari.
Muore. Sfugge alla morta pupilla (1)
già il bimbo che geme al suo piede:
ode un suono lontano di squilla:
son due...(2) gli occhi, grave, apre: vede.
Uno piange, ma l'altro sorride (3)
d'un bianco sorriso cieco.(4)
Ella guarda, ella pensa: lo vide
così: quando? (5) e ha come l'eco (6)
d'un gran pianto nel cuore, la traccia
di lagrime morte (7) negli occhi
Ah! ricordano un peso (8) le braccia,
ricordano un peso i ginocchi,
grave. Due sono i bimbi: uno piange;
ma dorme (9) il più piccolo ancora:
ella versa dal cuor che si frange (10),
le lagrime d'ora e d'allora.
- Dormi, o angelo (11) - o angelo, déstati, (12)
déstati - mormora il cuore.
Tra la culla e una bara s'arresta
la mano sua, rigida. Muore.
Il suo primo, il suo morto è sparito
con lei che nell'ombra lo reca:
piange l'altro; ella n'ode il vagito
col bianco stupore di cieca. (13)
1) Gli occhi morenti non vedono più.
2) Vede due bimbi: la madre sta vedendo sia il figlio che lascia, che quello che era già morto.
3) Quello vivo piange perchè la madre sta morendo, ma l'altro, che è morto, sorride, perchè presto sarà assieme alla madre.
4) Cieco, perchè gli occhi gli furon spenti dalla morte.
5) Quando morì.
6) Le torna il ricordo.
7) Ormai asciugate, perchè versate quando il bimbo morì.
8) Quello del corpo del figlio morto, quando lo abbracciò per l'ultima volta.
9) è morto e par che dorma.
10) Si spezza.
11) E non piangere per me.
12) Rivolto al figlio morto.
13) Cieca, perchè la morte le ha reso vuoti gli occhi.