Sorella
Tra Giovanni e Maria Pascoli vi furono rapporti intensamente affettuosi e più volte il Poeta confessò di pensare alla sorella come a una madre consolatrice o di sentirsene padre. A sua volta Maria si preoccupò del fratello con una cura così vigile ed esclusiva che finì per isolarlo da ogni altro rapporto affettivo.
Io non so se più madre gli (1) sia
la mesta sorella o più figlia:
ella dolce ella grave ella pia,
corregge conforta consiglia.
A lui preme (2) i capelli, l'abbraccia
pensoso, gli dice, Che hai?
a lui cela sul petto la faccia
confusa, gli dice, Non sai? (3)
Ella serba nel pallido viso,
negli occhi che sfuggono (4) intorno,
ah! per quanto egli parte il sorriso, (5)
le lagrime per il ritorno.(6)
Per l'assente la madia che odora,
serbò la vivanda più buona;
e lo accoglie lo sguardo che ignora, (7)
col bacio che sa, ma perdona.(8)
Ella cuce: nell'ombra romita (9)
non s'ode che l'ago e l'anello; (10)
ecco, l'ago fra le agili dita
ripete, Stia caldo, sia bello!
Ella prega: un lungo alito d'ave-
marie con un murmure lene...
ella prega; ed un'eco soave
ripete, Sia buono, stia bene!
1) Al fratello.
2) Accarezza.
3) Vuole consolarlo, in rapporto al "Che hai?": "Non conosci il mio amore?"
4) Per non mostrare tristezza.
5) Per non rattristarne la partenza.
6) Di commozione e di gioia.
7) Non vuole ricordare qualche manchevolezza del fratello.
8) Vuole indicare la bontà della sorella.
9) Solitaria.
10) Il ditale.