Tre versi dell'Ascreo




Nella prima strofa sono elaborati tre versi di Esiodo (detto Ascreo perchè nato nella città di Ascra in Boezia) che invitano alla purificazione del corpo in un limpido fiume, come premessa alla purificazione dell'anima. Lo spunto classico però si colora nella seconda strofa della tipica moralità pascoliana e il fiume perenne e purificatore diventa simbolo del dolore, ineliminabile nel mondo ma che ci rende più buoni.

"Non di perenni fiumi passar l'onda,
che tu non preghi volto alla corrente
pura, e le mani tuffi nella monda
acqua lucente"

dice il poeta. E così guarda, o saggio,
tu nel dolore, cupo fiume errante:
passa, e le mani reca dal passaggio
sempre più sante...