O Reginella
La poesia descrive una fanciulla che andrà sposa. Il poeta crea un dittico: nel primo madrigale ci presenta la fanciulla lieta e operosa nella casa paterna; nel secondo ci sono i rimpianti dei genitori, la sera della nozze; il primo madrigale presenta dei riferimenti omerici: i versi iniziali rovesciano il senso di un passo dell'"Odissea" (VI, 25-28), la seconda strofa sono la rielaborazione dei versi omerici VI 154-159, e omerico è anche l'epiteto "dalle bianche braccia", "leuchòlenos".
Non trasandata (1) ti creò per vero
la cara madre: tal, lungo la via,
tela albeggia, (2) onde godi in tuo pensiero:
presso (3) è la festa, e ognuno a te domanda
candidi i lini, poi che in tua balìa (4)
è il cassone odorato di lavanda.
Felici i vecchi tuoi; felici ancora
i tuoi fratelli; e più, quando a te piaccia,
chi (5) sua ti porti nella sua dimora,
o reginella dalle bianche braccia.
1) Pigra e disordinata.
2) Tanta tela hai messo a sbiancare all'aperto. (in Toscana e Romagna si credeva che il chiarore della Luna rendesse più bianca la tela appena tessuta).
3) Vicina.
4) La ragazza ha il governo della casa, e quindi dispone anche del cassettone della biancheria.(ciò spiega il "Reginella" del titolo)
5) Chi ti sposerà.